"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

127 | maggio/giugno 2015

9788898260720

W2.

La parola all’immagine. Il Bilderatlas Mnemosyne di Aby Warburg (1929)

a cura del Seminario Mnemosyne

Mnemosyne è un atlante figurativo (Bilderatlas) composto da una serie di tavole, costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse: testimonianze di ambito soprattutto rinascimentale (opere d’arte, pagine di manoscritti, carte da gioco, etc.); ma anche reperti archeologici dell’antichità orientale, greca e romana; e ancora testimonianze della cultura del XX secolo (ritagli di giornale, etichette pubblicitarie, francobolli).

Nel Bilderatlas, che contiene un migliaio di fotografie sapientemente composte e assemblate, le immagini sono un modo immediato di dire il mondo. L’immagine è il luogo in cui più direttamente precipita e si condensa l’impressione e la memoria degli eventi. Dotate di un primordiale potere energetico di evocazione, in forza della loro vitalità espressiva le immagini costituiscono i principali veicoli della tradizione culturale e della memoria sociale, che in determinate circostanze può essere “riattivata e scaricata”. La giustapposizione di immagini, impaginate in modo da tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea campi di energia e provoca lo spettatore a un processo interpretativo aperto: “la parola all’immagine” (zum Bild das Wort).

Mnemosyne è dunque una macchina, una sorta di condensatore in cui si raccolgono le correnti energetiche che animano la memoria dell’Europa. Obiettivo dell’Atlante è illustrare i meccanismi di tradizione di temi e figure dall’antichità all’attualità, con particolare riguardo alla ripresa di moti, gesti e posture che esprimono l’intera gamma dell’eccitazione emozionale (l’aggressione, la difesa, il sacrificio, il lutto, la malinconia, l’estasi, il trionfo, etc.). Si tratta di Pathosformeln – formule espressive dell’emozione – dedotte dai modelli antichi o anche inconsapevolmente riemergenti, nella forma di ‘engramma’, esito espressivo spontaneo dell’istinto gestuale umano.

Mnemosyne è l’ultimo incompiuto progetto di Aby Warburg. A partire dalle raccolte di immagini preparate in vista di conferenze ed esposizioni, Warburg approntò l’opera in forma di un atlante che doveva essere corredato da testi esplicativi e in seguito pubblicato. Al momento della morte, nel 1929, Warburg lasciò un menabò incompleto di 63 pannelli, l’abbozzo di una Introduzione e una serie di appunti. Già nel 1930 l’opera è data come di “imminente pubblicazione”. Ma lo stato di incompletezza dell’Atlante alla morte dell’autore, le vicende storiche – l’avvento al potere in Germania del partito nazionalsocialista nel 1933 e il trasferimento della Biblioteca e dell’Istituto Warburg a Londra – e soprattutto la complessità dell’opera, indussero i collaboratori di Warburg all’abbandono del progetto editoriale. Solo nel 1994 vede la luce a Vienna la prima edizione dell’incompiuto Atlante, che comprende 63 pannelli, i primi tre siglati da lettere (A B C) e gli altri numerati con cifre (da 1 a 79, con lacune).

Per ulteriori approfondimenti sull’Atlante e per una panoramica completa delle tavole che lo compongono, si veda Mnemosyne Atlas | Engramma