"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

Tracia ellenistica: intervista all’archeologo bulgaro Georgi Kitov sulle recenti scoperte archeologiche


a cura di Laura Bumbalova

English abstract


 


Georgi Kitov nel tumulo Golijama Kosmatka

Qualche mese fa in Bulgaria è stata fatta un’importante scoperta archeologica: La Rivista di engramma propone un’intervista all’archeologo bulgaro Georgi Kitov, autore dei recenti rinvenimenti nella Valle dei Re traci.

Secondo Erodoto (Storie V, 3) i confini della Tracia arrivavano dal cuore dell’Europa fino all’estremo settentrione: perciò lo storico afferma che “il popolo dei Traci è il più numeroso di tutti, secondo solo agli Indi”. La Tracia, sede di una civiltà molto antica in dialogo fra gli altri con Sciti e Micenei, entra nel cono di luce della storia nel 492 a.C., quando il territorio viene occupato dai Persiani, durante la spedizione condotta da Dario I contro la Grecia. In seguito alla ritirata persiana, la Tracia si emancipa come regno autonomo, ad assetto feudale. Nell’ultimo quarto del V secolo i re traci intrattengono rapporti continuativi, diplomatici e commerciali, con le città greche: ad Atene vivono molti meteci traci e il paese è una zona di reclutamento di mercenari per le spedizioni militari di Atene e delle altre poleis. Culti traci, misterici e dionisiaci, si diffondono anche in Grecia. Nel 342 a.C. la Tracia viene conquistata da Filippo II ed entra nell’area di influenza della Macedonia, che va consolidando in quel tempo la sua egemonia militare verso nord e verso oriente. Filippo inaugura un’importante programma di urbanizzazione, ma la conquista definitiva del paese avviene ad opera del giovane Alessandro che, appena succeduto al padre, sottomette la tribù ribelle dei Triballi nel 335 a.C. Dopo la morte di Alessandro, nel 323 a.C., il territorio, che dai tempi di Filippo era governato da uno stratego macedone, si costituisce come regno ellenistico, alle dipendenze dei diadochi alessandrini, prima Antipatro e poi Lisimaco: l’onomastica della nobiltà locale testimonia che accanto ai nuovi ‘re’ macedoni sussistono dinastie di re indigeni. A seguito della conquista di Alessandro, tra IV e III secolo a.C. fioriscono in Tracia l’arte e la cultura ellenistiche.

1. Perché gli archeologi parlano di una “Valle dei Re traci” nel cuore della Bulgaria?
Perché nella regione tra Pavel Banija e M_gli_ nei pressi della città di Kazanl_k, sul corso del fiume Tund_a, vi sono un gran numero di templi, tombe e sepolcri di re, in numero maggiore rispetto a qualsiasi altro posto della Bulgaria. Qui tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. esisteva la capitale del re odriso Sevte III, la città da lui fondata con il nome di Sevtopolis. La tomba di Sevte è stata scoperta e studiata nel 2004.

2. Se volessimo definire una pianta dei luoghi della Valle dei Re traci, quali siti archeologici potremmo indicare come i più significativi?
Sono molti. Ne elenco alcuni dei più importanti nell’ordine della loro scoperta:
- la tomba di Kazanl_k, trovata casualmente nel 1944. Qui si trovano alcuni affreschi molto importanti databili tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. che rappresentano delle scene miliari, un banchetto funebre, due carri in corsa, ornamentazioni vegetali, geometriche e zoomorfe;
- il tumulo Ostru_a (complesso sepolcrale e cultuale), scoperto e studiato nel 1993 dalla spedizione tracologica di ricerca sui tumuli (TEMP), da me diretta. Si tratta di una struttura unica nel suo genere, costituita da sei vani distribuiti in due file su un’area di circa 100 m2. La camera funeraria centrale è scavata in un enorme blocco di pietra pesante 60 quintali. In esso è stato ricavato il letto rituale, i cui piedi imitano le zampe di un animale. Il soffitto è suddiviso in alcune decine di fasce decorate con ritratti di uomini e donne, scene di lotta tra uomini e animali, ornamenti geometrici e vegetali. Gli altri vani sono rettangolari, solo uno è di forma circolare. La parte sud-occidentale non è stata saccheggiata e in essa è stato trovato lo scheletro di un cavallo in perfetto ordine anatomico, decorato da ornamentazioni vegetali e animali in argento, due vasi d’argento deformati e altro;
- il tumulo Sa_ova, in cui le ricerche di TEMP sono iniziate nel 1995. Si tratta di un tempio del IV-II secolo a.C., usato come tomba alla fine del III-inizi del II secolo a.C.;
- il tumulo Golijama Arsenalka, scavato da TEMP nel 1995. È un tempio in pietra del V-IV secolo a.C., con una facciata monumentale, un vano rettangolare e uno circolare con copertura a cupola e con pavimentazione a lastre molto grandi;
- il tumulo Sarafova, tomba mausoleo del IV-III secolo a.C. scoperta nel 1995 da TEMP. Presenta un corridoio in pietra e due camere in mattoni. Le pareti sono ricoperte da uno spesso strato di stucco e sono colorate con delle fasce in giallo, rosso, marrone e altri colori. Nel corridoio è stato sacrificato e sepolto un cavallo, scoperto in perfetto ordine anatomico;
- il tumulo Helvecija, studiato da TEMP nel 1996. Una struttura monumentale in pietra con corridoio, atrio e camera rettangolare. Le pareti e parte della pavimentazione sono ricoperte da uno spesso strato di calce. Nell’atrio e nella parte orientale del corridoio sono stati scoperti scheletri di cavalli;
- il tumulo dei grifoni, scavato da TEMP nel 1996. Si tratta di un tempio monumentale in pietra, simile a quello del tumulo Golijama Arsenalka, ma con un corridoio lungo e con pavimentazione ricoperta da calce;
- il tumulo _u_manec, un edificio monumentale unico nel suo genere, studiato nel 1996 da TEMP, costruito nel V secolo a.C. come tempio e usato come tale almeno per centocinquant’anni. È costituito da un corridoio-giardino, un atrio rettangolare con una volta semicilindrica e una camera circolare con copertura a cupola. L’atrio è appoggiato su una colonna con capitello, e su una colonna poggia anche la cupola della camera circolare. Essa si conclude a disco da cui fuoriescono radialmente 15 lastre in pietra che simboleggiano i raggi del sole. I muri laterali del vano circolare presentano sette semicolonne doriche. Nell’atrio sono stati sacrificati quattro cavalli e due cani o lupi;
- il tumulo Golijama Kosmatka, scavato da TEMP nel 2004. Nella seconda metà del V secolo a.C. sotto un cumulo di terra è stato costruito un tempio monumentale con un viale di grandi dimensioni che porta verso la facciata: questo tempio ha un corridoio di 13 metri e tre vani disposti uno di seguito all’altro. Il primo è rettangolare e in esso si trova la sepoltura sacrificale di un cavallo. Il secondo è circolare con copertura a cupola, mentre il terzo è una camera monolitica con una loggia rituale. In essa agli inizi del III secolo a.C. è stato sepolto il re tracio Sevte III. Attenzione meritano anche quattro tombe nelle vicinanze di M_gli_ e una presso il villaggio Orjahovica vicino a Stara Zagora, scoperte anch’esse nel 2004.

3. La sua spedizione ha scoperto alcuni siti importanti: Starosel e Aleksandrovo nel 2000, Svetica e Golijama Kosmatka nel 2004. In che modo questi luoghi si inseriscono nel contesto della Valle dei Re traci?
Sia Starosel che Aleksandrovo si trovano nelle terre controllate dalla più importante tribù dei Traci, gli Odrisi. Nonostante le strutture che abbiamo scoperto si differenzino per la pianta e per le soluzioni dello spazio, esse sono tipiche della tradizione architettonica tracia, visibile chiaramente nella Valle. I tumuli Golijama Kosmatka e Svetica si trovano nel cuore della Valle dei Re traci e arricchiscono la nostra idea riguardo l’importanza della regione e la sua funzione nello sviluppo politico, religioso e culturale dell’antica Tracia.

4. Che cosa ha provato nel momento delle sue scoperte? Ci racconti delle sensazioni, delle emozioni che un archeologo prova davanti al passato che riemerge.
Ogni scoperta nell’archeologia è legata a sensazioni profonde ed emozionanti. I membri della nostra équipe sono privilegiati perché trovano più frequentemente oggetti e strutture uniche. Ogni archeologo ha i suoi riti, che rispetta e compie all’inizio del lavoro di scavo e davanti a ogni scoperta. Il rapporto con l’oggetto dopo un secolare riposo rappresenta un serio esame per la pazienza dell’archeologo, ma porta anche molte emozioni. Le emozioni, però, non si possono descrivere, esse devono essere provate personalmente, o perlomeno devono essere osservate sul posto.

5. È vero che era usanza dei Traci trasformare i templi in tombe per i personaggi di spicco? E Starosel era un tempio? 
L’aristocrazia tracia usava i templi più rappresentativi per la sepoltura dei nobili e per i sovrani: questi personaggi, che in vita erano stati onorati come esseri semidivini, dopo la morte erano venerati come divinità. La venerazione e l’adorazione dei loro resti trasformava anche il tempio in una sorta di mausoleo. Uno dei templi più importanti si trova collocato nel tumulo _etni_evo vicino a Starosel. Esso ha una scalinata monumentale ad uso cerimoniale e due laterali, un lungo corridoio, incorniciato da due alti muri e due ampi vani, uno rettangolare e uno circolare. I templi venivano chiusi da enormi e pesanti porte in pietra, che hanno lasciato profonde tracce nel pavimento a causa delle frequenti aperture e chiusure. I bordi delle scale e delle porte sono logorati dall’entrata e dall’uscita di numerosi fedeli. Nell’edificio vi sono tracce di ristrutturazioni. Tutte queste caratteristiche dimostrano che queste costruzioni non sono progettate semplicemente come tombe, bensì come templi usati per più di un secolo. Tali osservazioni sono registrate nella maggior parte degli edifici nei tumuli studiati da TEMP.

6. Come si presentano queste tombe nel contesto paesaggistico? Tutti i tumuli sparsi per la pianura tracia nascondono una tomba? Come si fa a distinguere un ammasso di terra da una tomba?
I tumuli sono ormai un elemento caratteristico del paesaggio della Bulgaria. Vi è una certa regolarità nella loro disposizione, che esigerebbe una serie di approfondimenti. Oltre ai tumuli sepolcrali veri e propri, vi sono i monumenti simbolici (cenotafi), quelli votivi e quelli inutilizzati. Distinguere i tumuli funerari dagli altri è difficile, quasi impossibile, prima di un’analisi del sito. Alcuni degli accumuli di terra destinati alle sepolture non sono stati usati, in altri poi le tombe sono state distrutte dall’erosione quando si trovavano ancora negli strati superficiali.

7. Come ha fatto, per esempio negli scavi del 2004, a capire che proprio Svetica e Golijama Kosmatka dovevano essere scavate? Che tipo di ricerca preliminare è stata fatta?
In buona parte questo è un segreto professionale. Vi è anche l’elemento dell’intuito, come vi è pure un serio rischio di insuccesso, che però per la maggior parte è giustificato. Noi, inoltre, siamo obbligati a tenere conto dei tombaroli, dobbiamo cercare di salvare quanto è rimasto dopo la loro barbarie e di arrivare prima di loro. Sul tumulo Svetica le misurazioni geofisiche sono state fatte dall’équipe italiana della fondazione Lerici alla metà degli anni sessanta. La pianta di cui noi disponevamo era senza punti di riferimento, ed è stata quindi poco funzionale al nostro lavoro. Avevamo già definito il luogo di inizio dei lavori, quando il geofisico Nikola Tonkov ha fatto misurazioni e ha registrato un’anomalia, confermando l’esattezza delle nostre ipotesi. Nessuna misurazione preventiva invece è stata eseguita per il tumulo Golijama Kosmatka. La scoperta del tempio è il risultato di un’analisi della forma del tumulo e di una buona dose di spirito d’avventura (e anche di rischio). I membri della nostra équipe affermano che le divinità trace ci amano, ci stimolano, ci appoggiano e ci proteggono. E noi le ringraziamo libando con il vino in loro onore.

8. Quale delle due tombe è stata scoperta per prima?
Svetica. Gli scavi sono iniziati il 17 agosto e a tarda sera del 19 agosto si sono concluse le analisi sulla tomba murata e sono stati rimossi e portati via per la conservazione tutti i materiali archeologici che si trovavano in essa.

9. Quali tipologie di tombe sono diffuse nel mondo tracio? E la Svetica e Golijama Kosmatka a che tipologia appartengono?
Una sistematizzazione dell’architettura tracia dei tumuli non si può ancora fare, in quanto continuano ad essere scoperte (soprattutto da TEMP) combinazioni sconosciute nella scelta della pianta e dello spazio. Io ho stabilito diverse tipologie in base alle diverse caratteristiche - numero delle camere, materiale costruttivo, forme della fondamenta etc. La tipologia è definita soprattutto in relazione alla forma dei vani: in base a questo criterio gli edifici sotto i tumuli si suddividono in edifici a pianta quadrangolare, circolare e mista. Il tempio nel tumulo Golijama Kosmatka appartiene a una tipologia mista: presenta infatti due vani rettangolari e uno circolare. La struttura di Svetica non è quella di un tempio o di una tomba, in quanto si tratta di una tomba a forma di sarcofago murato.

10. Che cosa ha trovato nel tumulo Svetica? 
La tomba a sarcofago Svetica è una delle poche tombe di questo tipo in Bulgaria. In essa è stata effettuata una sepoltura orfica di un re tracio della seconda metà del V secolo a.C. Sul pavimento sono stati deposti solo parti delle sue gambe e della testa. L’inventario dei reperti è rappresentato da degli oggetti in metallo: una maschera, phiale in oro, un vaso in argento simile a una phiale, un’idria in bronzo come anche molti manici e fondi di altri vasi, due grandi anfore e due brocche greche a figure rosse. Le armature ritrovate sono costituite da una corazza in bronzo con parti in ferro, punte di lancia, spade in ferro e 144 punte di freccia in bronzo. D’oro è uno splendido anello-sigillo con la raffigurazione di un atleta in riposo.

11. Qui nella tomba Svetica è stata trovata la maschera d’oro: quale ipotesi ha formulato su di essa?
La maschera d’oro è certamente l’oggetto più prezioso della tomba. A differenza delle maschere micenee e macedoni, essa rappresenta il volto di un uomo vivo, è ricavata da una spessa lastra d’oro e pesa molto più: ben 673 grammi. La figura presenta caratteri fortemente personalizzati: dalla maschera ci osserva un uomo duro, sicuro di sé, quasi feroce. Nello stesso tempo i suoi occhi chiusi dimostrano una sensazione di grande piacere. Pare quasi di vederlo nel momento in cui ha bevuto il vino dalla phiale e l’ha poi posata sul suo volto; in quel momento i suoi ospiti e sudditi rimangono stupiti nel vedere la trasformazione di un mortale in un dio d’oro. Mediante la maschera d’oro il personaggio afferma la propria autorità e influenza.

12. Che cosa ha trovato nella tomba Golijama Kosmatka?
L’inventario di questo tumulo è di particolare rilievo sia per la quantità, che per la qualità, che, infine, per il valore materiale degli oggetti. Nella camera monolitica di Sevte III sono stati trovati più di settanta oggetti: armi, simboli del potere, vasi, bardature per cavalli. Il peso dell’oro trovato nella camera supera il chilo. D’oro sono un vaso, una corona di foglie di quercia, tutti i finimenti del cavallo, così come la spada e la corazza del re. Una particolare importanza hanno due vasi in argento sui quali vi sono iscrizioni con il nome di Sevte.

13. Nel tumulo Golijama Kosmatka invece è stata trovata una testa di bronzo. Potrebbe fare un’ipotesi su che cosa essa rappresenta? 
La testa di bronzo è un pezzo di una statua, una straordinaria opera d’arte antica, realizzata da uno dei grandi scultori greci. L’analisi stilistica permette di affermare che essa risale alla fine del IV secolo a.C. Una serie di argomentazioni consente di affermare con grande probabilità che la testa come i reperti della camera centrale si possano collegare al re tracio Sevte III.

14. Che cosa si può dire sulla datazione di queste due tombe, Svetica e Golijama Kosmatka?
Per la tomba a sarcofago Svetica ho già indicato una datazione: seconda metà del V secolo a.C. Il caso di Golijama Kosmatka è molto più complesso; si pensa che il tumulo sia stato fatto nella prima metà del V secolo a.C. e che durante la seconda metà dello stesso secolo parte dell’accumulo di terra sia stato tolto per costruire il tempio. In seguito iniziò nuovamente il riempimento del tumulo, che per motivi a noi ignoti non venne completato; sul tempio rimane tuttora un’incavatura visibile. Il tempio è stato usato per più di un secolo, qui infatti venivano svolte le cerimonie destinate all’élite della società, che per non essere disturbata chiudeva la porta di marmo a due ante. All’inizio del III secolo a.C., quando re Sevte III morì, il rito del suo funerale ebbe luogo nel tempio. Gli oggetti necessari per la sua vita nell’aldilà vennero disposti nella monolitica camera sarcofago.
Durante gli scavi abbiamo trovato nel vano rettangolare i resti del sacrificio di un cavallo. Abbiamo notato che gli ingressi verso le prime due camere sono stati murati utilizzando i pezzi della porta in marmo che in precedenza, come ho detto, veniva usata per il rito. Il corridoio ha subito un incendio ed è stato riempito di pietra e terra. Sette metri davanti alla facciata è stata seppellita per scopi rituali la testa dalla statua del sovrano. Essa era ben fissata, in modo da stare in piedi, era ricoperta da pietre di diverse dimensioni e da terriccio. La facciata era stata sommersa, la strada che porta alla facciata riempita, le tracce del funerale eliminate. Fino a poco tempo fa nessuno nella Valle sapeva che il tempio fu trasformato nell’ultima dimora per l’anima di Sevte. Così... fino agli inizi d’ottobre 2004.

  

  

La tomba di Kazanl_k

Il tumulo Ostru_a

 

Il tumulo _u_manec

  

Il complesso di Starosel

 

La tomba di Aleksandrovo

      

Il tumulo Svetica

 

 

 

Il tumulo Golijama Kosmatka

English abstract

In this contribution, Laura Bumbalova interviews Georgi Kitov, an archaeologist active in Bulgaria, where great discoveries have been made on the Thracian population. To follow an iconographic gallery.

 

keywords | Archeology; Georgi Kitov; Interview; Iconographic gallery.

Per citare questo articolo: L. Bumbalova, Tracia ellenistica: intervista all’archeologo bulgaro Georgi Kitov sulle recenti scoperte archeologiche, “La Rivista di Engramma” n.30, marzo/aprile 2005, pp. 1-11 | PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2005.40.0000