"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

146 | giugno 2017

9788894840223

Συνεργός, lavorare insieme

Presentazione dell'Associazione ΔΙΑΖΩΜΑ

Danae Antonakou*

English abstract


Sinergia è la parola che guida tutte le azioni dell'Associazione greca Diazoma; è la parola che ispira ogni intervento dei cittadini che ne fanno parte, sia a livello locale, sia internazionale. L'associazione è stata fondata nel 2008, dall'ex Ministro della Cultura della Repubblica Ellenica, Stavros Benos, per contribuire alla salvaguardia e promozione dei teatri e degli spazi teatrali antichi in Grecia: salvaguardia e promozione collegate strettamente a uno sviluppo sostenibile del territorio. Per sostenere una simile impresa, di ampio respiro nazionale e che ha l'aspirazione di diventare un punto di riferimento internazionale, Diazoma ha avuto sin dall'inizio il supporto di archeologi e intellettuali, oltre che del Ministero della Cultura.

Teatro greco di Kassope

Per Diazoma è stato chiaro sin da subito che l'unica via per raggiungere l'obiettivo di valorizzare i teatri antichi e implementare le economie locali dei territori di riferimento era cooperare con le comunità e le istituzioni locali. Durante le visite ai teatri esistenti in ogni angolo della Grecia, Stavros Benos ha creato gruppi in loco – ai quali egli stesso partecipa assieme ad archeologi, studiosi, sindaci e amministratori – che hanno la responsabilità di censimento e documentazione, da subito associati alle attività di Diazoma. Ciò ha permesso di coinvolgere nella progettazione tutte le parti sociali e le istituzioni culturali e poltiche, aprendo a una visione più ampia, a tutto raggio, indispensabile per strutturare i singoli livelli di intervento.

Il primo livello di organizzazione ha interessato l'archeologia, la storia, la scienza e l'architettura: il fine è predisporre il censimento, la documentazione, la salvaguardia e la valorizzazione dei monumenti e delle loro aree.

Il secondo livello incrementa la partecipazione attiva delle comunità locali, programmando manifestazioni e spettacoli nei teatri antichi, creando tavoli di lavoro, programmi scolastici, e supportando economicamente le iniziative grazie all'adozione del crowd funding e dello sponsoring. Questa fase si è rivelata molto importante per coinvolgere la popolazione, le autorità e tutte le realtà territoriali nella vita culturale e nel processo di sviluppo locale, oltre che nel sostegno finanziario del progetto mirato a salvare e restituire il teatro ai cittadini.

All'interno del processo, Diazoma funge da elemento catalizzatore, organizzando i diversi passaggi, raccogliendo e amministrando i fondi necessari per l'avanzamento di ogni articolazione del progetto, in sinergia con i partner. L'Associazione ha coinvolto anche alcuni sponsor tra i grandi investitori economici del paese, che in seguito sono diventati corporate members, e coi quali si dialoga anche a livello instituzionale. Per la campagna di promozione dei teatri, del coinvolgimento e della sensibilizzazione del pubblico a livello nazionale, Diazoma produce pubblicazioni e documentari. Inoltre l'Associazione organizza eventi e conferenze scientifiche sui siti archeologici, in particolare sull’evoluzione dei teatri antichi e del loro contesto storico.

Come regesto documentario nei suoi primi cinque anni di vita Diazoma ha prodotto un corpus degli edifici teatrali sul territorio greco intitolato Ταυτότητα Αρχαίων Θεάτρων (Identity of Ancient Theaters) (qui scaricabile in pdf), pubblicato sul sito dell'Associazione. Il contributo Panorama comprende l'elenco e una breve descrizione di 125 aree teatrali antiche. Come supporto scientifico al lavoro si sono aggiunte alcune schede scientifiche specifiche, pubblicate sempre nel sito. Attualmente sono state pubblicate 78 schede, curate e redatte dagli archeologi e dai migliori studiosi dei singoli siti. Il lavoro di censimento e documentazione dei teatri antichi è in fieri e continuerà ad arricchirsi (anche nella piattaforma opensource Wikipedia). Il completamento della documentazione dei teatri antichi, condotto sulla base di una rigorosa metodologia scientifica, rientra negli obbiettivi programmatici di Diazoma: i dati raccolti e via via registrati e pubblicati potranno servire anche come base per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale dei teatri antichi greci e romani dell'intera area del Mediterraneo. Per perseguire questo scopo occorre quindi allargare la sinergia a livello internazionale, coinvolgendo partner che hanno già organizzato e prodotto lavori, strutturati in senso scientifico, sul tema dei teatri antichi, come Engramma (si veda la mappa con il censimento dei teatri antichi nel bacino del Mediterraneo).

L'odeon di Nikopolis

Il lavoro in sinergia ha permesso a Diazoma di creare una rete e di portare avanti un programma che a oggi coinvolge 64 teatri antichi, sia greci che romani, presenti sul territorio greco. I singoli progetti riguardano:

– ricerche geofisiche;
– espropri;
– scavi;
– studi e progetti di restauro;
– interventi di restauro.

Tutti gli studi sono stati condotti seguendo le normative previste dal Ministero della Cultura Ellenico, con un grande risparmio di tempo e denaro per l'istituzione pubblica, mentre gli espropri e i lavori di restauro sono stati eseguiti dalle Soprintendenze grazie al sostegno economico di Diazoma.

Il Teatro greco di Gitana

Negli ultimi tre anni di attività l'Associazione, mantenendo l'obiettivo di portare i monumenti antichi al centro della vita e di uno sviluppo sostenibile, ha attivato altre collaborazioni, utilizzando nuovi strumenti offerti dall'Unione Europea. Questi strumenti vanno a integrarsi con i Programmi Operativi Regionali 2014-2020, che, oltre ad offrire i fondi necessari per sviluppare progetti di contenuto ambientale e culturale, promuovono anche sinergie e collaborazioni fra tutte le realtà coinvolte, riconoscendo un ruolo importante anche all'imprenditorialità privata. Nel contesto di questi programmi molte regioni greche stanno promuovendo progetti legati alla creazione di itinerari culturali e parchi archeologici, in relazione all'ambiente e a programmi di sviluppo volti alla coesione sociale, al progresso economico e al turismo sostenibile, attribuendo un ruolo importante anche al marketing, alle nuove tecnologie (creando ad esempio nuove app) e alla governance. Il primo progetto ad essere avviato in questo nuovo contesto partecipativo è l'Itinerario Culturale della Regione dell'Epiro, che comprende cinque teatri Antichi: Ambrakia, Gitana, Dodona, Kassope e Nicopolis, coinvolgendo gran parte della regione.

*Responsabile delle relazioni e della rete internazionale per l'Associacione ΔΙΑΖΩΜΑ

English Abstract

Diazoma is a Citizen Movement established in Greece to protect, promote, and revitalize the country’s ancient monuments like Greek theatres. Diazoma's goal is to restore the archaeological sites and promote cultural activities related to citizen and territorial development. The association was founded in 2008 by former Minister of Culture of the Hellenic Republic, Stavros Benos. In the last three years, the Association has maintained many cultural projects, using the tools offered by the European Union. These tools go hand in hand with the 2014-2020 Regional Operational Programs, which – in addition to providing the funds needed to develop environmental and cultural contents – also promote synergies and collaborations, recognizing an important role also for private entrepreneurship. In this context, many Greek regions are promoting projects related to the creation of cultural itineraries and archaeological parks, in relation to the environment and development programs aimed at social cohesion, economic progress, and sustainable tourism, also by giving an important role to marketing, to new technologies (e.g. creating new apps) and governance. The first project to be launched in this new participatory context is the Cultural Route of the Region of Epiro, which includes five ancient theatres: Ambrakia, Gitana, Dodona, Kassope, and Nicopolis, involving a large part of the region.

 

keywords | Greece; Diazoma; Europe; Archeology; Activism.

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2017.146.0007