"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

196 | novembre 2022

97888948401

Lo sguardo di un architetto in guerra

Presentazione di Enrico Peressutti. URSS 1941, a cura di Alberto Saibene e Serena Maffioletti (Humboldt Books 2022)

Paola Virgioli

English abstract

Ho imparato molto dai miei amici nei primi anni di lavoro. Da Banfi ho imparato a lavorare,
da Rogers a pensare, da Peressutti a immaginare
 Ludovico Barbiano di Belgiojoso (da Maffioletti 1994, 9)

Enrico Peressutti. Urss 1941, a cura di Alberto Saibene e Serena Maffioletti, Humboldt Books, Milano 2022.

Enrico Peressutti. Urss 1941 è un piccolo e raffinato libro-testimonianza. Ultima pubblicazione nell’elegante collana Viaggi nel tempo di una casa editrice, Humboldt Books, che prende il nome da uno dei più importanti viaggiatori-scienziati di tutti i tempi, ci propone le fotografie scattate da Peressutti (1908-1976) in occasione della sua partecipazione alla campagna di Russia. Richiamato alle armi nel giugno del 1941, all’età di 33 anni, Peressutti rimarrà al fronte fino al novembre del 1942, allorché viene rimpatriato a causa di una grave malattia.

Nel libro è raccolto un apparato fotografico di immagini inedite appartenenti al fondo dell’architetto di origini friulane, noto soprattutto per essere uno dei mitici componenti dello studio BBPR, conservato presso l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia. I curatori di questo volume, Alberto Saibene e Serena Maffioletti, incorniciano le fotografie del viaggio verso il fronte sul fiume Dnepr con due testi, Un architetto in guerra e Storie italiane: Enrico Peressutti fotografo. Importanti passaggi ci accompagnano all’interno dei loro scritti: la descrizione di una Milano vivace, vissuta con entusiasmo da un gruppo di giovani amici e amiche la cui quotidianità e spensieratezza viene sconvolta dalla guerra; la descrizione di un itinerario in cui, al valore documentale per la nostra storia italiana, si associa, pur nella drammaticità della situazione, il viaggio di un soldato che non dimentica di essere architetto; la descrizione di un’attenzione di Peressutti fotografo, da cui traspare un’asciuttezza friulana e un’armonia delicata, capace di narrare le condizioni fragili e precarie di invasi e invasori.

In questo numero di Engramma dedicato al viaggio degli architetti, quello descritto da Peressutti è certamente un viaggio non cercato e non voluto, un’esperienza, come ricordato nel libro riprendendo i racconti della figlia Marina, di cui in casa non parlerà mai. L’uso della fotografia, passione dell’architetto già prima della guerra, permette di restituire la realtà ma anche di inserire, tra chi fotografa e il vissuto, un oggetto che possa fungere da filtro. È uno strumento di osservazione, che non prescinde dalle intenzioni del fotografo; si tratta di un altro dispositivo, come il disegno o la scrittura, per trasmettere un portato intellettuale. E Peressutti confessa, tra i diari che accompagnano questo viaggio personale e fotografico, che prima ancora di giudicare da uomo ciò che vede, lo fa da architetto. Ma dell’uomo, nella difficoltà del momento, emerge tutta la fragilità dietro la domanda: “Io so fare l’architetto?”

Se ora gli architetti, come chiunque, viaggiano sempre di più e per tutti muoversi è diventato un fatto naturale, i viaggi sono diventati comodi e conducono sempre più lontano rendendo il mondo ogni volta più piccolo, ciò che è cambiato rispetto alla narrazione proposta da Peressutti è il rapporto con le immagini. Ora che sono moltissime, presenti ovunque, seducenti, hanno progressivamente perso il loro contenuto di verità. “Vedere è immergersi nel mondo più che pensare”, sottolineava Wim Wenders. Poiché l’immagine non necessariamente impone una opinione alle cose, diversamente dal pensiero, che ha invece implicita sempre una forma di giudizio, l’atto di vedere è percezione e verifica del reale. “Solo dando ad ogni immagine il diritto di raccontare autonomamente qualcosa, di esistere in quanto tale, si può anche sperare di inserirla in un insieme più grande e di creare una totalità” (Wenders 1992, 43-44).

Fotografare, come precisano gli autori, diventa quindi per Peressutti una documentazione del mondo, della vita degli uomini. Quello che colpisce di queste belle fotografie in bianco e nero – che ritraggono edifici bombardati, militari mentre mangiano, si radono, spingono camion incagliati nella melma delle campagne o nella neve, pregano davanti alle tombe dei commilitoni, ma anche volti sorridenti di bambini e famiglie dell’est, primi piani di ragazzi e ragazze, un battesimo, paesaggi immacolati ricoperti di neve – è l’eloquente silenzio. Un silenzio che costringe a riflettere. Viviamo assediati dal rumore della comunicazione, sottomessi al ritmo frenetico delle immagini, sulle quali non riusciamo più a soffermarci e alle quali non diamo più il giusto valore. Questa raccolta, questo libro, ha la capacità di generare attorno a sé uno sguardo sulla realtà, sostituendo alla parola la fotografia. Come Carlos Martì Aris nel suo saggio Il rumore, il silenzio, la parola ci ricorda:

Non tutte le opere aspirano ad un riconoscimento immediato […] Ci sono anche opere che attendono con pazienza il momento di essere capite o accettate. E quando questo succede l’epoca cui appartengono non può più essere osservata escludendole poiché esse diventano, proprio in quel momento, una parte imprescindibile della realtà (Aris 2008, 119).

Le fotografie di viaggio di Enrico Peressutti, Urss 1941 e i testi che le accompagnano, hanno in questo momento l’importante compito di non farci dimenticare.

Riferimenti bibliografici
  • Aris 2008
    C. M. Aris, Silenzi eloquenti. Borges, Mies van der Rohe, Ozu, Rothko, Oteiza, Milano 2008.
  • Maffioletti 1994
    S. Maffioletti (a cura di), BBPR, Bologna 1994.
  • Wenders 1992
    W. Wenders, L’atto di vedere, Milano 1992.
English abstract

The gaze of an architect at war, a review of Enrico Peressutti. USSR 1941 edited by Alberto Saibene and Serena Maffioletti. Enrico Peressutti USSR 1941 is a small and sophisticated book testimony. It presents photographs taken by the architect – born in Friuli-Venezia Giulia and best known for being one of the legendary members of the BBPR studio – during his participation in the Russian campaign. Called again to arms in June 1941, at the age of thirty-three, Peressutti (1908-1976) remained at the front until November 1942, when he was repatriated due to a serious illness. The book includes a photographic apparatus of unpublished images from the architect’s collection housed at the Project Archive of the Iuav University of Venice. The volume editors, Alberto Saibene and Serena Maffioletti, associate the photographs of the journey to the front on the Dnepr River with two texts (in both Italian and English): Un architetto in guerra and Storie italiane: Enrico Peressutti fotografo. Important passages accompany us within their writings. There is the description of a lively Milan enthusiastically approached by a group of young friends whose everyday life and light-heartedness is disrupted by the war, but also the description of an itinerary in which the documentary value for Italian history is associated with the journey of a soldier who never forgets to be an architect, despite his dramatic predicament. The volume also reports Peressutti’s attention as a photographer for the precarious conditions of both invaders and invaded a narrative reverberating with his Friulian restraint and delicate harmony. Peressutti’s architectural-photographic journey was unintentional. It was an experience, as recalled in the book by his daughter Marina, he never spoke of at home. What is striking about these beautiful black and white photographs is their eloquent silence. A silence that forces one to reflect.

keywords | Enrico Peressutti; URSS; Travel; BBPR; IIWW.

il numero 196 di Engramma è a inviti: la revisione dei saggi è stata affidata al comitato editoriale e al comitato scientifico della rivista

Per citare questo articolo: Paola Virgioli, Lo sguardo di un architetto in guerra. Presentazione di Enrico Peresutti. URSS 1941, a cura di ALberto Saibene e Serena Maffioletti (Humboldt Books 2022) ”La rivista di Engramma” n.196, novembre 2022, pp. 183-186 | PDF

To cite this article: Paola Virgioli, Lo sguardo di un architetto in guerra. Presentazione di Enrico Peresutti. URSS 1941, a cura di ALberto Saibene e Serena Maffioletti (Humboldt Books 2022) ”La rivista di Engramma” n.196, november 2022, pp. 183-186 | PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2022.196.0017