"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

200 | marzo 2023

97888948401

Aubade, contro il Sole guastafeste

John Donne, The Sun Rising

versione e nota di Elisa Bizzotto

English abstract
Nota sul genere aubade e su The Sun Rising di John Donne

L’aubade, genere poetico codificato nella poesia del Rinascimento, benché se ne possano trovare esempi più antichi, nella poesia trobadorica e già prima nelle fonti classiche, dà voce al lamento di un io lirico che si separa dall’amante al sorgere del sole. Come spiega Gale Sigal, l’aubade deriva dal genere dell’alba – risalente per lo meno al Medioevo – che si configura quale dialogo, spesso drammatico, tra due innamorati costretti a interrompere una notte di passione all’arrivo dei primi albori. Il celebre incipit della scena quinta dell’atto terzo di Romeo e Giulietta, spesso definito una aubade, è in realtà un’alba, poiché riporta gli scambi di battute tra i protagonisti all’arrivo del mattino, che impone loro di dividersi. In contrapposizione alla forma da cui trae più diretta origine, l’aubade si configura come monologo nel quale uno dei due amanti si rivolge all’altro, silente o dormiente, oppure, come accade in The Sun Rising di John Donne, al Sole, colpevole di porre termine, per l’io poetante, alle gioie dell’amore: nello specifico del testo di Donne, l’aubade prende la forma di invettiva, sagace e irriverente, contro l’inopportuno arrivo dell’astro. Da tempo, inoltre, soprattutto nella letteratura anglofona, il termine aubade racchiude in sé queste varie tipologie generiche e si è sostituito a quello di alba per designare qualsiasi tipo di lirica amorosa, anche composta con spirito ironico o antifrastico rispetto al modello, che canti l’arrivo del mattino (Sigal 1996, 5; Martiny 2010, 438).

The Sun Rising, pubblicata postuma nel 1633 ma composta probabilmente tra l’estate 1603 e il 1604 (com’è possibile dedurre dal riferimento al re, Giacomo I, salito al trono nella primavera del 1603; si veda Robbins 2010, 346), è forse l’aubade più famosa della letteratura inglese e ha ispirato negli anni diverse versioni italiane, tra cui vale la pena ricordare quella di Alessandro Serpieri e Silvia Bigliazzi nel volume di Poesie dell’autore curato da entrambi (Serpieri, Bigliazzi 2007, 138-143).

Il testo che proponiamo è quello stabilito nell’edizione Robbins 2010, 245-249. La nuova traduzione italiana qui presentata privilegia la ricerca di un’aderenza ai diversi registri retorici e semantici del testo e mantiene la struttura tristrofica dell’originale, adattando tuttavia i pentametri giambici, frammisti a tetrametri, e i tetrasillabi nel secondo verso di ogni strofa, a una combinazione, nell’italiano, di endecasillabi e settenari, singoli o abbinati.

Anonimo inglese, John Donne, 1595 ca., olio su tavola, London, National Portrait Gallery.

The Sun Rising

Busy old fool, unruly Sun,
Why dost thou thus
Through windows, and through curtains call on us?
Must to thy motions lovers’ seasons run?

Saucy, pedantic wretch! Go chide
Late school boys, and sour prentices;
Go tell Court-huntsmen that the King will ride;
Call country ants to harvest offices:
Love, all alike, no season knows nor clime,
Nor hours, days, months, which are the rags of time.


Thy beams so reverend and strong
Why shouldst thou think?
I could eclipse and cloud them with a wink,
But that I would not lose her sight so long.
If her eyes have not blinded thine,
Look, and tomorrow (late) tell me,
Whether both Indias of spice and mine
Be where thou left’st them or lie here with me.
Ask for those Kings whom thou saw’st yesterday,
And thou shalt hear, “All here in one bed lay”.

She’s all states, and all princes I:
Nothing else is.
Princes do but play us: compared to this,
All honor’s mimic, all wealth alchemy. 
Thou, Sun, art half as happy as we
In that the world’s contracted thus:
Thine age asks ease, and since thy duties be
To warm the world, that’s done in warming us.
Shine here to us, and thou art everywhere:
This bed thy center is, these walls, thy sphere.

Il sorgere del Sole

Vecchio intrigante, stupido e invadente,
Sole, perché ci cerchi 
Così filtrando tra finestre e tende?
Segue il tuo moto i tempi degli amanti?

Sole insolente, pedante e sfacciato,
Va’ da studenti pigri, da garzoni col broncio, 
Dì ai cacciatori a corte che il re è pronto,
Chiama ai campi contadini operosi.
Amore è sempre uguale,
non sa niente di clima o di stagioni:
ore, giorni, o mesi – stracci del tempo.

Perché mai devi credere i tuoi raggi
Tanto degni e potenti? 
Posso eclissarli, basta un batter d’occhio,
Ma starei troppo senza veder lei.
Se i suoi occhi non t’hanno già accecato
Guardala e domani (sul tardi) dimmi
Se le Indie di spezie e gemme sono
Dove le hai vedute: no, son qui con me.
Chiedi dei re che incontrasti ieri,
Diranno: “Son qui, tutti in questo letto”.

Lei è tutti gli stati; io i principi – tutti, 
Niente, nient’altro esiste. 
I principi ci copiano, e al confronto
L’onore è pantomima, i soldi un’alchimia. 
Tu, Sole, ti godi la metà di noi,
Perché in noi tutto il mondo si concentra.
Riposati – hai un’età – e se devi
Scaldare il mondo, scalda noi ed è fatta.
Splendi per noi qui, e sarai ovunque.
Questo letto è il tuo centro, la sfera è questa stanza. 

Riferimenti bibliografici essenziali
  • Martiny 2010
    É. Martiny, Aurora’s Avatars: A Generic Approach to Modern Dawn Poetry, “Études anglaises”, 2010/4 (vol. 63), 437-450.
  • Robbins 2010
    R. Robbins (ed. by), The Complete Poems of John Donne, London 2010.
  • Serpieri, Bigliazzi 2007
    A. Serpieri, S. Bigliazzi (a cura e con traduzione di), John Donne, Poesie, con testo inglese a fronte, Milano 2007.
  • Sigal 1996
    G. Sigal, Erotic Dawn-Songs of the Middle Ages. Voicing the Lyric Lady, Gainesville 1996.
English abstract

This contribution proposes a new Italian translation of The Sun Rising (publ. 1633, possibly written in 1603-1604), one of the most famous poems by John Donne (1572-1631). The Sun Rising is an aubade, a lyric genre established in the fifteenth century, though based on the previous poetic form of the alba.

keywords | John Donne; aubade; lyrical poetry.

Per citare questo articolo / To cite this article: versione e nota di E.Bizzotto, Aubade, contro il Sole guastafeste. John Donne, the Sun Rising ”La rivista di Engramma” n.200, vol.1, marzo 2023, pp. 103-106 |PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2023.200.0042