"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

155 | aprile 2018

9788894840339

Governare la crescita del turismo

Piani, programmi e interventi per la sostenibilità

Francesco Palumbo

English abstract

Venezia, acqua e pietre, fotografia di Anna Zemella, 2016.

Il turismo è un agente della trasformazione dei luoghi, al pari di altri fenomeni che producono evoluzioni e mutamenti demografici e socio-economici. Questo è vero per una destinazione come Venezia che si confronta sulle modalità di gestione dell’overtourism, ma si estende anche oltre i confini delle grandi città d’arte, fino ad arrivare anche ai parchi, con destinazioni consolidate come le Cinque Terre, o a realtà granulari e di minori proporzioni, come le piccole isole o le aree interne del nostro paese, che vedono nel turismo una leva per contrastare lo spopolamento e il declino economico.

Le implicazioni di un fenomeno così ampio e trasversale, emergono in maniera ancora più chiara se si considerano la crescita registrata dal settore turistico italiano nell’ultimo anno, con un riscontro positivo e diffuso nel territorio nazionale, e le previsioni di costante aumento della domanda internazionale, che arriverà a sfiorare la soglia dei due miliardi di viaggiatori nel mondo nel 2030 (fonte UNWTO). Per l’Istat, il 2017 si chiuderà con un incremento del +4,5% degli arrivi e del +5,9 % dei pernottamenti registrati nelle strutture ricettive ufficiali italiane. La redditività del turismo è il terreno che fornisce i dati più incoraggianti per l’economia del Paese: nel periodo gennaio-novembre 2017 la spesa dei turisti stranieri è cresciuta del +7% secondo la Banca d’Italia, per un ammontare complessivo di 37 miliardi di euro, contribuendo a un significativo +8% della bilancia turistica dei pagamenti. I dati ci dicono che il turismo è un fenomeno mondiale in costante aumento, una dinamica inevitabile e inarrestabile, un fenomeno contemporaneo i cui numeri ci impongono una riflessione e l’individuazione di efficaci modelli e strumenti di gestione.

Oggi, inoltre, sono maturate la sensibilità e la consapevolezza che la crescita del turismo debba essere gestita e governata in maniera sistematica, e che solo perseguendo questa via il turismo possa diventare una risorsa positiva all’interno di un processo di sviluppo equilibrato, utile alla rigenerazione e alla rivitalizzazione delle città e capace di assicurare la conservazione del patrimonio e del tessuto urbano, scongiurando o riducendo i rischi o i casi di gentrificazione. Una soluzione seria e radicale non può non partire da un ripensamento dello stesso ruolo incarnato dall’ospite, che non è più un free rider sul territorio, ma deve essere considerato e assimilato a un residente temporaneo. Questo tema non riguarda esclusivamente città come Venezia e non può essere affrontato solo localmente, laddove la domanda turistica si iper-manifesta, ma chiama in causa la dimensione sovralocale e nazionale e richiede un lavoro congiunto pubblico-privato.

Servono, quindi, policy e strumenti di più ampio respiro, che hanno trovato per la prima volta in Italia un loro spazio all’interno del Piano Strategico del Turismo 2017-2022 (PST), adottato dal Consiglio dei Ministri il 17 febbraio 2017, e sono frutto di un intenso processo di partecipazione che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, attraverso la Direzione Generale Turismo, ha condotto negli ultimi anni. Il Pst mette a fuoco una visione unitaria, definisce obiettivi comuni e individua un quadro di riferimento condiviso, rispetto al quale far convergere l’azione individuale e collettiva dei vari attori che concorrono alla formazione del sistema di offerta turistica nazionale.

La realizzazione operativa del PST 2017-2022 – a partire da quanto disposto dall’art. 4 del D.M. 8 agosto 2014 ed in coerenza con quanto stabilito nel Piano stesso – avviene attraverso Programmi Attuativi Annuali (PAA) che costituiscono lo strumento operativo della Direzione Generale Turismo del MIBACT (Dgt) per assolvere, in coerenza con il PST, alle proprie funzioni di programmazione, coordinamento e promozione e che raccolgono e selezionano Azioni coerenti con le strategie e gli obiettivi del PST. Con decreto ministeriale n. 72 del 30 gennaio 2018, è stato approvato il Programma Attuativo 2017-2018, che include un insieme di Azioni di valenza nazionale, in corso di realizzazione dal 2017 o da avviare nel 2018, definite dalla Dgt secondo un metodo di co-programmazione con le altre Amministrazioni Centrali, il Coordinamento Regioni, le Istituzioni Territoriali ed alcuni operatori chiave nel campo della mobilità sostenibile.

Le Azioni inserite nel Programma sono 50 e derivano da una selezione effettuata a partire dalle circa 200 idee e proposte di azioni pervenute attraverso la piattaforma partecipativa, le riunioni del Comitato Permanente del Turismo, la partecipazione ai tavoli interministeriali o la presentazione da parte dei diversi stakeholder del settore. Le proposte progettuali sono coerenti rispetto al quadro strategico del PST, sostenibili da un punto di vista ambientale, economico-finanziario e istituzionale-organizzativo, compatibili rispetto ai tempi di esecuzione e cantierabili.

All’interno del PST e del PAA vi sono due aspetti centrali che si muovono nell’intento di rispondere a queste necessità. Da un lato, una rivoluzione dell’ottica di intervento che mette al centro il turista per assicurargli un’esperienza di viaggio in Italia pienamente aderente alle sue aspettative e richieste, dall’altro, l’allargamento e la riqualificazione dell’offerta turistica nazionale, per garantirne una gestione durevole e una fruizione sostenibile e innovativa. A partire dalle destinazioni mature, il Piano promuove l’ampliamento dell’offerta, grazie al suo vastissimo potenziale, e incoraggia la nascita di nuovi modelli di valorizzazione. Si punta, quindi, sia a sostenere le grandi destinazioni nel loro processo di gestione dei flussi turistici, sia ad attivare un’offerta complementare, integrata e ampliata da cui partire al fine di promuovere lo sviluppo delle destinazioni turistiche meno note, dove il turismo può costituire un’attività economica rilevante e al contempo un’occasione di relazioni virtuose fra residenti e visitatori. Configurare i grandi attrattori non solo quale motivo di visita in se stessi, ma soprattutto come ‘porte di accesso al territorio’ e integrarli in aree più ampie, con l’intera offerta turistica italiana è il percorso seguito sia per distribuire nel modo migliore i flussi turistici, gestendo la capacità di carico delle destinazioni, sia per ampliare ed innovare il portafoglio di offerta e restare competitivi.

La domanda turistica si è evoluta rapidamente e i suoi interessi e comportamenti sono in continuo mutamento, spesso a una velocità difficile da seguire per gli operatori. Come un turista sceglie, acquista, fruisce e condivide sono fattori che incidono sulle città e sul territorio, e rappresentano fenomeni di dimensioni e impatti molto rilevanti, anche in prospettiva. I cosiddetti city user, ad esempio, decidono spesso all’ultimo minuto, effettuano soggiorni molto brevi e vanno alla ricerca di esperienze dirette per entrare in contatto con i residenti. Non a caso, grandi players del sistema, come Booking.com, Airbnb e Tripadvisor, hanno avviato progetti specifici (es. Booking destination finder, Booking experience, Airbnb Trips, Airbnb citizen, Tripadvisor) con l’obiettivo di rispondere meglio agli interessi sia dei clienti, che degli host, senza limitarsi alla vendita del posto letto.

In tema di turismo esperienziale l’Italia gioca un ruolo primario a livello mondiale. Secondo un recente report Tripadvisor (2018 Travel Trends Report: Experiences, Tours & Activities), i viaggiatori mostrano un interesse crescente verso le nuove esperienze e sono particolarmente attratti dal patrimonio storico e culturale. Queste tendenze hanno reso la nostra penisola la protagonista indiscussa della classifica relativa alle esperienze più prenotate a livello globale nel 2017 tramite la loro piattaforma, aggiudicandosi ben 5 piazzamenti nella top 10 mondiale dei tour più prenotati.

Le leve che giocano un ruolo strategico in questo quadro sono almeno due. La prima è legata al digitale, che ha reso più democratico l’intero sistema turistico, grazie alla presenza di strumenti di condivisione peer to peer e alla possibilità che oggi hanno i turisti di essere fruitori di esperienze e generatori di contenuti. La seconda è collegata alla organizzazione dell’offerta attraverso Destination Management Company (DMC) e Destination Management Organization (DMO) e quindi alla costruzione di reti tra soggetti privati e/o pubblici in grado di raccogliere e sfruttare informazioni strategiche, anche avvalendosi di una piattaforma tecnologica, ossia di un Destination Management System (DMS) per la gestione integrata delle informazioni e l’inter-operabilità tra portali turistici dei diversi livelli di destinazione.

Anche la Pubblica Amministrazione, sia a livello centrale che territoriale, deve maturare una visione di sviluppo turistico delle città attraverso un processo partecipativo e condiviso con i cittadini, per poter accogliere e accompagnare questi cambiamenti nell’ottica di una vera e propria smart destination, capace di fare informazione e comunicazione, contando su strumenti di data retention. Servono informazioni precise e tempestive sui turisti, ma non ne disponiamo ancora in maniera sistematica. Parte di queste informazioni esistono, ma sono annidate nei big data che hanno bisogno di un lavoro preparatorio e congiunto per essere estratte ed impiegate nei processi decisionali. Una delle iniziative più importanti che la Direzione Generale Turismo sta portando avanti all’interno del Programma Attuativo Annuale 2017-2018 del PST è legato alla rete delle grandi destinazioni per il turismo sostenibile, di cui Venezia fa parte insieme a Roma, Milano, Firenze e Napoli. L’azione avvia una governance condivisa per la fruizione sostenibile di queste destinazioni che godono di una autonoma e internazionale riconoscibilità e attrattività ed è finalizzata a realizzare interventi puntuali coordinati, estendere buone pratiche e soluzioni sperimentate, condividere informazioni e dati, coinvolgere attivamente gli stakeholder territoriali in un’ottica partecipativa. Attraverso questo accordo, si mettono a sistema esperienze e buone pratiche che riguardano la programmazione e il sostegno alla nuova imprenditorialità, la mobilità sostenibile e la migliore gestione dei flussi turistici proprio attraverso l’analisi dei dati. Proprio intorno al tema dei dati si sta costituendo un tavolo di lavoro tecnico-scientifico per coordinare le attività relative alla ricognizione degli strumenti e delle indagini in atto, all’avviamento e al supporto alle analisi dei dei flussi e allo sviluppo di strumenti operativi.

Oltre al monitoraggio dei flussi, gli ambiti di cooperazione si estendono: alla mobilità sostenibile, con un progetto che coinvolge anche Enel nella sperimentazione di sistemi di mobilità turistica elettrica in partnership con altri operatori; alla ricettività, che prevede una valutazione della regolamentazione esistente in materia di locazioni turistiche e che necessita di una revisione per coniugare le esigenze dell’industria dell’ospitalità con le nuove forme di ricettività legate alla sharing economy, nonché alla tutela dei consumatori e all’ordine e alla sicurezza delle destinazioni; all’accoglienza, per sviluppare un progetto di promozione degli attrattori posti nelle immediate vicinanze dei grandi hub ferroviari, in collaborazione con Grandi Stazioni.

Infine, in una logica di sistema, vi sono altre due iniziative importanti. La prima è legata al ripensamento del commercio nei centri storici, per orientarlo verso scelte ispirate a criteri di maggiore qualità e autenticità dei prodotti rappresentativi del Made in Italy, così come prevede il D.Lgs. 222/2016 (c.d. decreto SCIA 2), che risponde all’incompatibilità con il decoro urbano e con i beni culturali di alcuni esercizi commerciali estranei alle attività tradizionali. La seconda è legata all’implementazione di una strategia digitale per il turismo in Italia, che ha l’obiettivo di creare un vero e proprio ecosistema digitale turistico in grado di sviluppare appieno le potenzialità messe oggi a disposizione dalla tecnologia sia per il settore pubblico che per quello privato. Questo comporta la valorizzazione degli investimenti programmati nell’infrastruttura digitale, lo sviluppo di servizi di rete integrati e adeguati al mutamento della domanda realizzazione e la definizione di specifiche operative condivise che condurranno alla standardizzazione degli elementi informatici.

Tutte queste iniziative contribuiscono a realizzare un modello di fruizione e di offerta turistica più avanzato, competitivo e soprattutto sostenibile, così come previsto dalla strategia di rilancio dell’attrazione turistica e di rafforzamento della leadership dell’Italia come Paese per viaggiatori, con il principale obiettivo di incidere concretamente e in maniera sostenibile sulla valorizzazione del patrimonio territoriale e sulla crescita economica.

English abstract

Wishing Tourism to turn into a positive asset within a balanced developing process, regenerating and revitalizing cities implies a Tourism’s growth systematically managed and regulated. A fit solution must start from re-focusing on the host’s role as a kind of temporary resident. An issue not only referring to Venice and deeming not to be dealt with locally, if the hyper-rising tourist demand accounts for a wider, national context needing a shared public-private action. A new policy together with a more flexible item of tools needed were placed in The Tourism Strategic Plan 2017-2022 (Pst) for the very first time, as a result of the participative process being carried out by The Ministry of Cultural Assets, Activities and Tourism in the last few years through The Directorate General for Tourism.

Within The PST as well as in its 2017-2018 Action Plan two main issues try to meet the needs. On the one hand, a revolution in the intervention view, focusing on the tourist, to grant him a travel experience fully matching his expectations and demand, on the other a widening and requalifying of the national tourist supply, of lasting management and sustainable, innovative enhancement. Starting from the mature destinations, The Plan promotes a supply’s extension, thanks to its widest potential, and boosts new enhancement models’ launching. Therefore, it aims at supporting the main destinations in managing their tourist flows, as well as to trigger an extended, integrated, complementary supply set up, where to start from to promote the less known tourist destinations, to which tourism may be both an economically relevant factor and a good catalyst for good, useful relationships between residents and visitors. Setting up great attractors, not so much for a visit to them themselves, as to the “gateways to the territory” to integrate into wider areas, within the whole of Italian tourist supply marks the path taken to better spread tourist flows out, by managing the destinations’ resilience, as well as to enlarge and innovate the supplying portfolio, keeping on competitive.

keywords | Venice, tourism, temporary resident, sustenability. 

Per citare questo articolo / To cite this article: F. Palumbo, Governare la crescita del turismo. Piani, programmi e interventi per la sostenibilità,  ”La rivista di Engramma” n.155, aprile 2018, pp. 175-182 | PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2018.155.0013