"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X
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Presentazione di Engramma

Nihil vincitur, nisi aptissime praeparatum,
quia fulgor ille non eodem rebus omnibus communicatur modo.

Giordano Bruno, De vinculis in genere, 33, 1

Engramma – titolo completo: “La Rivista di Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale” ISSN 1826-901X – è la rivista del Centro studi classic| Iuav (architettura, civiltà, tradizione del classico) laboratorio di ricerche costituito da studiosi di diversa formazione e da giovani ricercatori, coordinato da Monica Centanni. Organi di Engramma sono il Comitato editoriale e l’International Advisory Board (Comitato scientifico e Comitato di garanzia)

Riconoscimenti e diffusione

“La Rivista di Engramma” è inserita dall’Anvur (l’Agenzia preposta alla valutazione della ricerca dal Ministero italiano dell’Università e Ricerca) tra le ‘Riviste scientifiche’ – per Area 8 (Ingegneria civile e Architettura), Area 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche), Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche).

“Engramma” è stata riconosciuta come rivista di fascia A: 
– dal 2016 per il settore 10/A1 (Archeologia);
– dal 2018 per i settori 10/B1 (Storia dell’arte); 10/C1 (Teatro, Musica, Cinema, Televisione e media audiovisivi); 10/D2 (Lingua e letteratura greca); 10/D3 (Lingua e letteratura latina); 10/D4 (Filologia classica e tardo-antica); 10/E1 (Filologia e letterature medio-latina e romanze); 10/F4 (Critica letteraria e letterature comparate);
– dal 2021 per il settore 08/D1 (Progettazione architettonica).

Dal dicembre 2015 Engramma è entrata nel repertorio internazionale DOAJ (Directory of Open Access Journal).

Nel 2006 “Engramma” ha avuto il riconoscimento del premio E-Content Award | Italia.

La diffusione internazionale della Rivista è confermata dalle statistiche di accesso al sito, che contano circa 20.000 contatti qualificati al mese, da più di 25 paesi del mondo (accessi registrati dal sito dell’Università Iuav che ospita Engramma). 

Nascita e storia della Rivista

È stata fondata l’8 marzo del 2000, in parallelo con le prime ricerche del Seminario di Tradizione classica (allora attivo presso l’Università Ca’ Foscari Venezia; sulla nascita di Engramma v. Editoriale: Engramma da 0 a 100). Dal 2002 la redazione di Engramma è attiva presso l’Università Iuav di Venezia; dal 2006 la Rivista è l’organo scientifico di classicA.

Fin dal suo primo numero (settembre 2000) la rivista è pubblicata in edizione elettronica con cadenza mensile (alcuni numeri bimestrali). Tutti i numeri della rivista sono disponibili online in modalità open access dall’accesso Archivio (sotto la testata) e raccolti in Indici organizzati per temi, autore e per data di pubblicazione. I contributi sono selezionati mediante call for papers, inviti individuali e proposte degli autori, e sono sottoposti a valutazione mediante peer review (v. Policy e procedure redazionali). I numeri della rivista sono resi via via disponibili anche in formato PDF nella pagina Libreria, che presenta anche altre collane di pubblicazioni collegate a Engramma.

Temi e ricerche

Al centro delle ricerche di “Engramma” è la tradizione classica nella cultura occidentale: persistenze, riprese, nuove interpretazioni di forme, temi e motivi dell’arte, dell’architettura e della letteratura antica, nell’età medievale, rinascimentale, moderna e contemporanea.

L’indicizzazione dei contributi pubblicati dal 2000 a oggi per temi di ricerca – consultabili dal menu sotto la testata – segna la costellazione degli studi che trovano spazio nelle pagine della rivista: ArcheologiaArchitettura, storia e progetto; Arti visive; Letterature; Teatro e Arti performative; Filosofia. Una sezione degli Indici è dedicata alla pubblicazione di Testi inediti o in prima edizione elettronica. La sezione Mnemosyne Atlas presenta gli esiti aggiornati del lavoro di ricerca, inaugurato fin dal 2000, sull’Atlante Mnemosyne e sul pensiero di Aby Warburg.

Zum Bild das Wort: uno dei motti adottati da Aby Warburg per la sua impresa richiama la necessità di ridare “la parola all’immagine”. Nei contributi pubblicati in Engramma le immagini sono trattate non come corredo illustrativo, ma come materiale primario di studio e di comunicazione della ricerca. Lo stile di ricerca warburghiano, che mira a ricostruire un "matrimonio alchemico" tra immagine e parola, trova nella pubblicazione web – nella tecnologia informatica che apre nuovi orizzonti di ipertestualità – la forma espressiva più consona alla disseminazione degli esiti delle ricerche che a quel metodo si ispirano.

Il nome ‘engramma’ e il motto FULGOR ILLE

Una delle coordinate metodologiche degli studi di tradizione classica è la lezione di Aby Warburg (1866-1929) e da una suggestione, raccolta dallo stesso Warburg dal lessico scientifico a lui contemporaneo, la rivista prende il suo nome. Secondo la definizione proposta nel 1908 dal biologo Richard Semon nel suo studio Mneme, ciascun evento esperienziale agisce sulla materia cerebrale lasciando su di essa una traccia: l' ‘engramma’. L’analisi che Semon applicò alla materia nervosa dell'individuo venne estesa da Warburg alla memoria culturale: ‘engramma’ è l’impronta – simbolo e immagine – in cui si riconoscono una carica energetica e una esperienza emotiva che rimangono impresse nella memoria culturale come segno persistente. Forme, temi, simboli, formule di pathos dall'arte classica si riverberano nelle epoche successive, facendo perno sul XV secolo, età aurea della rinascita dell’antico, e nel loro insieme disegnano una mappa delle costanti della memoria occidentale – miti, figure, parole, simboli – in un campo di indagine che si apre sulle risonanze culturali tra Rinascimento, Antico e Contemporaneo.

Il soffio demonico degli dei antichi, la potenza dei loro miti e delle loro immagini, non si dissolve nelle epoche di oblio, ma si traveste e perdura nell'impulso all'epifania e alla rappresentazione: traccia di una linea discontinua, a tratti carsica, che disegna il grafico dei temi e delle figure dall'antichità classica nelle loro rapsodiche riemersioni; fili intrecciati che compongono il variegato tessuto della memoria occidentale.

Il motto FULGOR ILLE che campeggia al centro dell''impresa' della Rivista è tratto da un passo di Giordano Bruno, inciso per intero nel cerchio di pietra a cui è avvinghiato l’ouroboros:

Nihil vincitur, nisi aptissime praeparatum, quia fulgor ille non eodem rebus omnibus communicatur modo.
[Nulla si vincola se non è già perfettamente e propriamente a quel vincolo predisposto: è uno splendore che non si comunica a tutte le cose allo stesso modo]
Giordano Bruno, De vinculis in genere 33, II. 

Sull’‘impresa’ di Engramma, vedi Fulgor ille. Costruzione di un’impresa, in Engramma n. 150.

Direzione, Comitato editoriale e International Scientific Board

La rivista è diretta da Monica Centanni, grecista e filologo classico, docente di Iconologia e tradizione classica e di Drammaturgia antica e origini del teatro all’Università Iuav di Venezia. Fin dalla origini lavorano nel Comitato editoriale di Engramma studiosi di varie discipline, giovani ricercatori, studenti, che curano tutti gli aspetti della pubblicazione, dalla redazione dei testi alla grafica e impaginazione. Il Comitato scientifico e il Comitato di Garanzia – International Scientific Board – sono composti da studiosi di fama internazionale nel campo degli Humanity Studies: scienze dell’antichità, storia dell’arte, architettura, filosofia, antropologia, letterature comparate, storia del teatro e del cinema.

Engramma. A Presentation

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