"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

Visioni in technicolor

Recensione a Nick Mason’s Saucerful Of Secrets. The Heartbeat of Pink Floyd (tour 2018/2019)

Alessandra Pedersoli

English abstract

A Londra, nelle ultime settimane del 1966, a pochi mesi dalla grande ‘rivoluzione’ di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles, un nuovo gruppo attrae l’attenzione della scena underground. I Pink Floyd Sounds – questo il nome originario della band coniato dal primo leader Syd Barrett – si fanno notare soprattutto per le loro performance visuali, mentre la musica fatica ad emanciparsi dal mainstream R&B. È lo stesso batterista e biografo del gruppo – Nick Mason – a ricordarlo:

A Melody Maker report of 22nd October 1966 gives a flavour of a typical performance by us: “The slides were excellent ­– colourful, frightening, grotesque, beautiful, but all fall a bit flat in the cold reality of All Saints Hall. Psychedelic versions of Louie Louie won’t come off but if they can incorporate their electronic prowess with some melodic and lyrical songs – getting away from R&B things – the could well score in the near future” (Nick Mason, Inside Out. A personal History of Pink Floyd, London 2004, 49).

Come profetizzato dall’anonimo cronista, includendo nella musica i loro “prodigi elettronici”, il gruppo farà centro: il 5 agosto 1967 verrà pubblicato The Piper at the Gates of Dawn, il primo LP della band di Cambridge, oggi un classico della musica psichedelica. Sperimentazione, commistione del linguaggio sonoro e visuale, sospensione, imprevedibilità, inclusione nello spazio performativo: i primi Pink Floyd sono già tutto questo. È un equilibrio costantemente precario quello che dilata le possibilità creative: i membri della band prima di essere musicisti sono architetti e artisti che rifiutano il divismo da palco, rifuggono l’autoesaltazione e, in nome dell’arte, propongono performance inclusive, dove forme, colori e luci accompagnano lunghi passaggi e improvvisazioni (Interstellar Overdrive, brano senza testo, dura quasi dieci minuti). La prima line-up vede Syd Barrett alla chitarra, Roger Waters al basso, Rick Wright alle tastiere, Nick Mason alla batteria.

In quei primi anni è però Syd Barrett ad attrarre l’attenzione nel gruppo: è in primis un pittore e decora la sua Fender Esquire con piccoli specchi circolari, come a restituire le luminose visioni caleidoscopiche del light design. Purtroppo la sua poliedrica personalità si rivelerà particolarmente instabile; nel 1968 lascerà i Pink Floyd per dedicarsi a fugaci progetti solisti, per poi estraniarsi definitivamente dalla scena musicale. Il gruppo – sostituito Barrett con David Gilmour – prosegue in questi primi anni nel corso della sperimentazione, creando atmosfere sonore che penetreranno anche nel cinema con More diretto da Barbet Schroeder (1969) e Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni (1970).

Prima del 1973, anno di pubblicazione di The Dark Side of the Moon, i Pink Floyd realizzano otto album, tra cui A Saucerful of Secrets (1968), Meddle (1971) e Obscured by Clouds (1972) – spesso ingiustamente dimenticati. È da questo ricchissimo carnet che attinge oggi Nick Mason per il suo progetto Nick Mason’s Saucerful of Secrets: non si tratta di una tribute band, ma di un progetto per riscoprire il sound originario, per restituire quelle percezioni caleidoscopiche che la musica dilatata e che le proiezioni luminose creavano nel piccoli club underground.

Nick Mason è l’unico rimasto della formazione originaria dei Pink Floyd (Waters esce dal gruppo nel 1985 dopo una complicata querelle legale; Wright muore nel 2008), ed è lui a ripercorrere tutta la storia del gruppo e a compilare la biografia ‘ufficiale’ Inside Out. È sempre Mason a promuovere la mostra Pink Floyd: Their Mortal Remains, inaugurata nel 2017 al Victoria and Albert Museum di Londra (poi riallestita al MACRO di Roma nel gennaio 2018; sulla mostra, si veda il saggio di Michela Maguolo Around 1968. I Pink Floyd nel Paese delle meraviglie in Engramma n. 161).

Nick Mason’s Saucerful of Secrets si inserisce nell’originale processo di rilettura del mito Pink Floyd, coinvolgendo musicisti già noti sulla scena internazionale rock e pop: il bassista Guy Pratt, già collaboratore di David Gilmour e degli stessi Pink Floyd, i chitarristi Gary Kemp (Spandau Ballet) e Lee Harris, il tastierista Dom Beken. Pratt e Kemp, che si alternano nelle linee vocali, hanno l’arduo compito di interpretare tre stili molto diversi: oltre a quello di Syd Barrett, anche quelli di Roger Waters e David Gilmour.

The Heartbeat of Pink Floyd è il titolo del tour che dalla primavera del 2018 ha toccato Europa e Nord America. Nel settembre dello scorso anno ha fatto tappa al Teatro degli Arcimboldi di Milano e quest’estate è stato a Taormina, Ravenna, Roma, Perugia e infine Brescia, dove è Piazza della Loggia lo spazio scelto per ospitare lo show. Lo spettacolo risulta estremamente convincente grazie al candido marmo di Botticino della facciata rinascimentale del Palazzo della Loggia, sul quale le proiezioni luminose acquistano particolare forza. Contrappuntate dalle statue allegoriche della copertura, le figure luminose si dilatano e contraggono a tempo di musica e sembrano sciogliere le forme rinascimentali della struttura. La musica è straordinaria, ma la dimensione psichedelica innescata dalle visioni optical lo è di più.

Nel concerto vengono presentati solo i brani ante 1973 e nemmeno nei bis finali Mason cede alla seduzione della tribute song. L’unica concessione è Vegetable Man del solo Syd Barrett, al quale il concerto rende omaggio, anche visivamente, proiettando i suoi occhi cupi sul marmo della Loggia.

English abstract

Nick Mason, drummer and biographer of the Pink Floyd, formed the project band Nick Mason's Saucerful of Secrets in 2018. The name comes from the second Pink Floyd's study album A Saucerful of Secrets, released on June 29th 1968. Nick Mason's Saucerful of Secrets is not a tribute band, but an opportunity to rediscover Pink Floyd's original sound at the beginning of their career, when the front man Syd Barrett led the band into performances full of psychedelic sounds, colours and moving images. The concert in Brescia, Piazza della Loggia, which brought to a close the band’s Italian tour, was an outdoor example of what the immersive psychedelic shows must have been like. The selection from the Pink Floyd's lavish catalogue of songs included onlye pre-The Dark Side of the Moon albums: The Piper at the Gates of Dawn (1967), A Saucerful of Secrets (1968), More (1969), Meddle (1971), Obscured by Clouds (1972), the first two singles Arnold Layne and See Emily Play, and some rarities like Point Me at the Sky and Syd Barrett's Vegetable Man.

keywords | Nick Mason; Drummer; Syd Barrett; Brescia; Piazza della Loggia; The Dark Side of the Moon; 1968; Psychedelic.

Per citare questo articolo / To cite this article: A. Pedersoli, Visioni in technicolor. Recensione a Nick Mason’s Saucerful of Secrets. The Heartbeat of Pink Floyd (tour 2018/2019), “La Rivista di Engramma” n. 167, luglio-agosto 2019, pp. 79-81 | PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2019.167.0011