"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

39 | febbraio 2005

9788898260959

La rinascita del paganesimo antico (Erneuerung der heidnischen Antike)

Scheda editoriale

a cura di Katia Mazzucco

English abstract


 
1893-1920: pubblicazioni in vita

I saggi che Aby Warburg licenziò in vita per le stampe (v. profilo biografico e bibliografia) furono pubblicati tra il 1893 (il saggio su Sandro Botticelli) e il 1922 (la celebre conferenza sugli affreschi di Schifanoia, che esce negli Atti del X Convegno Internazionale di Storia dell’Arte, 1912).

Restano ad oggi inediti abbozzi di saggi e testi di conferenze tenute da Warburg soprattutto dopo il 1924, al suo rientro ad Amburgo al termine del ricovero presso la clinica psichiatrica di Ludwig Binswanger. Questi materiali sono noti, in forma frammentaria, quasi esclusivamente per il tramite della Intellectual Biography scritta da Ernst Gombrich nel 1970 (v. l’introduzione alla ristampa della Biografia).

Tra gli inediti in vita spicca particolarmente il testo della celebre conferenza sul rituale del serpente – che Warburg non aveva destinato alle stampe. La conferenza è il primo testo ad essere tradotto presso l’Istituto (già trasferito a Londra) ed è stato più volte ripubblicato (v. scheda editoriale della conferenza sul Rituale del serpente).

1932 i primi due volumi dell’opera completa: Die Erneuerung der heidnischen Antike

I saggi di Warburg sono stati raccolti dopo la sua morte (1929) a cura della sua assistente, Gertrud Bing (Gesammelte Schriften. Die Erneuerung der heidnischen Antike. Kulturwissenschaftliche Beiträge zur Geschichte der europäischen Renaissance, con la collaborazione di Fritz Rougemont, Leipzig-Berlin 1932). Gli scritti sono ordinati tematicamente: antichità e cultura borghese fiorentina; scambi culturali tra Nord e Sud; antichità e vita contemporanea nel Rinascimento; antichità italiana in Germania; dei olimpici e demoni astrali; scritti “occasionali”. La raccolta è corredata in appendice da note con appunti e integrazioni che Warburg aveva apportato ai testi già pubblicati e, come nel caso del saggio dedicato al ciclo di affreschi di Schifanoia, da aggiornamenti critici curati dagli editori, Fritz Saxl e altri studiosi dell’Istituto.

L’opera vede la luce nella Germania dell’ascesa del Nazionalsocialismo e passa quasi sotto silenzio (ma v. la recensione positiva all’opera pubblicata in Italia da Mario Praz). Il piano editoriale elaborato da Fritz Saxl prevedeva, dopo i due volumi dei saggi pubblicati in vita, la pubblicazione di: Bilderatlas (v. scheda editoriale su Mnemosyne); conferenze rimaste inedite e saggi minori; raccolta dei frammenti per una teoria dell’espressione (Grundlegende Bruchstücke zu einer pragmatischen Ausdruckskunde); lettere, aforismi e note autobiografiche; catalogo della Biblioteca. A causa del trasferimento dell’Istituto da Amburgo a Londra, e poi dello scoppio del conflitto mondiale, il piano editoriale si interrompe. Gli scritti selezionati e raccolti da Bing restano per decenni l’unica testimonianza edita – di scarsa risonanza – della ben più ampia attività scientifica di Aby Warburg. Eco della sua impresa si diffonde, dopo la guerra, attraverso l’attività del Warburg Institute e le opere della cosiddetta “scuola warburghiana”.

1966 la prima traduzione: La rinascita del paganesimo antico

La prima traduzione della raccolta dei saggi di Warburg è in lingua italiana ed esce nel 1966 per opera di Delio Cantimori. Curata da Gertrud Bing, La rinascita del paganesimo antico (prima edizione in “Il pensiero storico”, tr. it. di Emma Cantimori) pubblica un’ampia selezione della raccolta del 1932, adottando una presentazione cronologica dei saggi: dallo scritto sui dipinti mitologici di Botticelli (1893) a quello dedicato alla divinazione nell’epoca di Lutero (1920). Agli scritti selezionati dalle Gesammelte Schriften si aggiunge inoltre una versione del testo della conferenza sullo “stile ideale anticheggiante” (1914), inedito in tedesco.

Il panorama culturale italiano si andava in quegli anni aggiornando, accogliendo come alternativa al formalismo storico-artistico imperante proprio le novità metodologiche degli studi legati al Warburg Institute. La selezione dalle Lectures di Fritz Saxl, uno dei più stretti collaboratori di Warburg, è tradotta per Laterza nel 1965 (La storia delle immagini); dello stesso anno è la traduzione Einaudi di Arte e Illusione di Ernst Gombrich, successore di Bing alla direzione dell’istituto londinese. Nel 1966 La Nuova Italia pubblica anche il primo volume della Filosofia delle forme simboliche di Ernst Cassirer.

Sempre nel ’66 Carlo Ginzburg pubblica il saggio dedicato al discusso “metodo warbughiano” (Da A. Warburg a E.H. Gombrich. Note su un problema di metodo, già in “Studi medievali” serie III, VII, 1966, pp. 1015-1065, ora in Miti, emblemi, spie, Einaudi, Torino 1992, pp. 29-106): è Ginzburg il primo a notare come la repentinità degli aggiornamenti – tutta relativa, considerate le date originali di composizione delle opere – in Italia sia spesso sinonimo di superficialità.

Ristampata fino al 1998 da La Nuova Italia, l’edizione Bing (-Cantimori) della Rinascita attualmente non è più disponibile.

1980: le Ausgewählte Schriften

Del 1980 sono le Ausgewählte Schriften und Würdigungen (Herausgegeben von Dieter Wuttke in Verbindung mit Carl Georg Heise, Verlag Valentin Koerner, Baden-Baden 1980), un’ulteriore selezione, ordinata cronologicamente. Non sono compresi nella raccolta, tra gli altri, il saggio del 1895 sui disegni del Buontalenti e gli “scritti brevi” come quelli dedicati alle imprese amorose (1905), agli scambi di civiltà tra Nord e Sud (1905), agli arazzi di Borgogna (1913). Corredano e supportano gli “scritti scelti” anche importanti contributi critici di: Gertrud Bing, Fritz Saxl, Edgar Wind, Ernst Gombrich, Leopold Ettlinger, Dieter Wuttke. Di quest’ultimo sono il primo nucleo di una bibliografia critica su Warburg e una mappatura dei materiali d’archivio che fino agli inizi degli anni novanta – con l’avvio della nuova catalogazione dei materiali conservati presso il Warburg Institute Archive (ancora in corso) – rappresenta l’unico riferimento sistematico alle carte di lavoro e ai numerosi inediti warburghiani.

Sull’onda degli studi della Scuola di Francoforte e della ripresa delle tematiche benjaminiane, in Germania si rinnova l’interesse per l’opera di Aby Warburg, particolarmente dal versante degli studi filosofici.

1990: gli Essais Florentins

In Francia, dove l’opera di Warburg è già nota soprattutto nella traduzione italiana, nel 1990 è pubblicata la raccolta dei “saggi fiorentini” (Essais Florentins, Klincksieck, Paris 1990). Curata da Eveline Pinto – autrice anche dell’introduzione – la raccolta mantiene l’ordine cronologico e la selezione di testi già delle Ausgewählte Schriften, ma non pubblica il saggio del 1907 sui panni dipinti e comprende invece il testo sullo stile ideale anticheggiante già nella Rinascita del paganesimo antico.

1998: il nuovo piano editoriale tedesco

Un’edizione completa – diretta da Horst Bredekamp, Michael Diers, Kurt W. Forster, Nicholas Mann, Salvatore Settis, Martin Warnke – dell’opera di Warburg è ora in corso per i tipi della Akademie Verlag. Del 1998 è la ristampa della Erneuerung der heidnischen Antike del 1932, curata da Horst Bredekamp e Michael Diers.

Nel 2000 e nel 2001 sono stati pubblicati anche l’Atlante Mnemosyne e i diari della biblioteca Warburg (Der Bilderatlas MNEMOSYNE, a cura di Martin Warnke in collaborazione con Claudia Brink, Akademie Verlag, Berlin 2000; Tagebuch der Kulturwissenschaftlichen Bibliothek Warburg, a cura di Karen Michels, Charlotte Schoell-Glass, Akademie Verlag, Berlin 2001).

1999: dal Getty Research Institute la prima traduzione inglese

Settant’anni dopo morte di Warburg esce l’edizione americana degli scritti dello studioso (The Renewal of Pagan Antiquity, a cura di Kurt Forster, tr. ingl. di David Britt e Kurt Forster, Getty Research Institute for the History of Art and the Humanities, Los Angeles 1999). Si tratta di una traduzione dell’edizione curata da Bing nel 1932, ordinata dunque per aree tematiche di ricerca. Condotta sulla base di un approfondito studio dei materiali d’archivio, la traduzione è corredata anche dal poderoso apparato di addenda (note e appunti di Warburg e integrazioni critiche e bibliografiche editoriali).

Il volume è introdotto da un saggio di Kurt Forster che traccia un articolato profilo biografico e intellettuale di Aby Warburg. Al pubblico anglofono è restituita assieme alla complessità dell’opera anche quella dell’autore, figura a lungo misconosciuta e fraintesa – o deformata dal ritratto gombrichiano. La traduzione è presentata a Londra il 26 ottobre 1999 – il settantesimo anniversario della morte di Warburg – da sir Ernst H. Gombrich.

2004: una nuova traduzione italiana

L’edizione italiana delle opere complete di Warburg, che segue solo in parte quella tedesca, è in corso per Nino Aragno Editore (v. la presentazione dell’impresa Aragno in collaborazione con il Warburg Institute di Londra). Nel 2002 è pubblicata la traduzione dell’edizione Akademie Verlag del Bilderatlas (Mnemosyne. L’Atlante della immagini, a cura di Maurizio Ghelardi, Nino Aragno Editore, Torino 2002); dell’anno successivo è il carteggio Warburg-Cassirer (Il mondo di ieri. Lettere, a cura di Maurizio Ghelardi).

Nel 2004 esce il primo volume dei saggi La rinascita del paganesimo antico e altri scritti (1889-1914), a cura di Maurizio Ghelardi, che comprende una nuova traduzione degli scritti raccolti nel 1932 più alcuni inediti, ed esclude i resoconti di conferenze e i testi già destinati ad altri volumi dal piano editoriale italiano. Il secondo volume comprenderà gli scritti del decennio 1919-1929.

La traduzione restituisce nuova eloquenza ai saggi della Rinascita, integrando gli scritti – compresi quelli in origine pubblicati in italiano – sulla base dei testi originali e di altri documenti d’archivio. Il celebre saggio sui dipinti mitologici di Botticelli è dunque corredato dalle cosiddette “quattro tesi” e il testo della conferenza del 1914 sullo stile ideale anticheggiante si presenta, rispetto all’edizione italiana del 1966, in una forma ampiamente rivista che comprende anche le originali appendici.

Alle opere pubblicate in vita si aggiungono inoltre “altri scritti”: una relazione delle attività della Kulturwissenschaftliche Bibliothek Warburg in apertura del volume; seguono testi e frammenti di varia origine e natura (gli appunti sulla Cappella Brancacci, su Ghiberti e Lessing, le lettere di Warburg e Jolles sul tema della Ninfa e una lettera sulla storiografia artistica indirizzata a Goldschmidt). Questi scritti – in alcuni casi note frammentarie dense di significato espresso quasi aforisticamente – sono pubblicati in ordine cronologico assieme ai saggi compiuti, redatti invece nella forma complessa e rigorosa che caratterizza lo stile della scrittura scientifica di Aby Warburg.    

English abstract

In this contribution, Katia Mazzuco writes the editorial story of “La rinascita del paganesimo antico” (Erneuerung der heidnischen Antike) by Aby Warburg.

 

keywords | Warburg; Erneuerung der heidnischen Antike.

Per citare questo articolo: K. Mazzucco, La rinascita del paganesimo antico (Erneuerung der heidnischen Antike). Scheda editoriale, “La Rivista di Engramma” n.39, febbraio 2005, pp. 4-6 | PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2005.39.0000