"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

Nota bibliografica sul Geburtstagsatlas

a cura del Seminario Mnemosyne, coordinato da Monica Centanni, Ada Naval, Giulia Zanon

La prima edizione dell’“Atlante del compleanno” è stata pubblicata nel 2017 dal Seminario Mnemosyne, con una Presentazione e la traduzione dell’Introduzione Zur Mnemosyne di Ernst Gombrich: Geburtstagsatlas [1937] 2017; Edizione inglese: Geburtstagsatlas [1937] 2018.

Engramma ha dedicato tre numeri monografici al Geburtstagsatlas: Engramma n. 151 (novembre/dicembre 2017)Mnemosyne contesaEngramma n. 153 (febbraio 2018), Mnemosyne challengedEngramma n. 157 (luglio/agosto 2018), Mnemosyne: palinsesti. Un indice completo dei materiali pubblicati in Engramma, aggiornato al novembre 2023, è nel numero 206 (ottobre/novembre 2023).

Del tutto rarefatti in bibliografia i contributi che trattano specificamente del Geburtstagsatlas. Il primo contributo che tocca, a margine di un saggio sui modelli e la tradizione dell’Antico, la questione dell’Atlante di Gombrich è il saggio di Agosti, Farinella 1984, in particolare le pp. 441-444. Importanti le prime, rilevanti, considerazioni critiche sulla distanza del Geburtstagsatlas dall’idea dell’Atlante di Warburg in Settis [1997] 2012. Una ricerca accurata sui materiali conservati al Warburg Institute Archive di Londra si trova in Tonin 2017. Una approfondita riflessione del concetto di Denkraum basata sul confronto tra le due introduzioni all’Atlante di Warburg e di Gombrich (Einleitung Zur Mnemosyne di Gombrich), è stata compiuta da Cirlot 2017-2018; l’importante contributo di Victoria Cirlot è pubblicato anche in edizione italiana e in edizione inglese. Il tema dello Zwischenraum come misura delle assonanze e delle disoonanze del pensiero di Gombrich rispetto al pensiero di Warburg è il tratto teoricamente saliente del contributo di David Freedberg nel volume Art and the Mind. Ernst H. Gombrich, a cura di Sybille Moser-Ernst, Göttingen 2018: vedi Freedberg 2018

Rari i saggi puntuali sul testo del Geburtstagsatlas e i confronti tra le singole tavole e i corrispondenti montaggi di Mnemosyne (1929). In ordine di pubblicazione si segnalano i contributi che seguono. Sull’introduzione di Gombrich all’Atlante, con note sulla distanza rispetto al lessico di Gombrich, si veda Seminario Mnemosyne 2017 e, per la traduzione inglese del testo di Gombrich, Seminario Mnemosyne 2018. Su Tavola VII del Geburtstagsatlas a confronto con Tavola 7 dell’Atlante di Warburg, dopo le prime, pionieristiche, notazioni in Agosti, Farinella 1984, in particolare le pagine 443-444 e le figure 185-186, è ritornato Salvatore Settis in un saggio che ha avuto diverse ripubblicazioni in edizioni aggiornate: si veda Settis [1997] 2012. Per un approfondimento specifico relativo a Tavola VII, si veda Settis 2017. Su Tavola XXX, si veda Pedersoli 2017. Su Tavola XXXVII, si veda Culotta 2017. Per l’edizione delle Tavole di apertura A, B, C, con testo tedesco e traduzione italiana, si rimanda a Nicastro 2018. Su Tavola IV si veda Filisetti 2019, in particolare le pagine 255-263 per il confronto tra Tavola 4 e Tavola IV. Sulle tavole XX-XXVII, dedicate ai “figli dei pianeti”, e in particolare sul confronto tra Tavola XXIV e Tavola 24, si veda Seminario Mnemosyne 2023.

Più in generale, sul rapporto di Gombrich con l’eredità di Warburg, ma in modo solo marginalmente mirato sull’Atlante, si vedano: Gombrich 1970; Gombrich 1994; Gombrich 1999. Importante resta il saggio di Carlo Ginzburg che punta a delineare i termini della continuità critica ma positiva di Gombrich rispetto al lascito di Warburg: Ginzburg [1966] 1992, in particolare le pagine. 69-71. Qualche dato fattuale si ricava da Mazzucco 2011; Mazzucco 2013, esito di ricerche puntuali condotte al Warburg Institute Archive di Londra. Prezioso in quanto sfrutta positivamente l’accesso ai preziosi materiali del WIA è il contributo di Wedepohl 2015. Sulla relazione tra teorie e metodologie dei due studiosi un contributo importante è il già citato Freedberg 2018; chiaro e lucido il saggio di Quiviger 2018. Sull’uso dei materiali di Gertrud Bing da parte di Gombrich, si rimanda a Centanni 2020 e Centanni 2022a (in particolare, con qualche riferimento al Geburtstagsatlas, le pagine 391-400). Sul ruolo di Gombrich nella difficile e contrastata eredità del Warburgkreis si vedano: Takae 2018 e Centanni 2022b. Una ricostruzione delle biografie di Warburg e Gombrich come ‘vite parallele’ è proposta da Marinelli 2018. Il profilo dei due studiosi è messo a confronto e indagato attraverso la distanza abissale tra i due loro ritratti eseguii da Ronald Kitaj, in Nativo, Prati 2017.

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