"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

Il lavoro di ricerca attorno a La Calunnia di Apelle di Sandro Botticelli. Editoriale di Engramma n. 42

a cura del Seminario di Tradizione Classica

English abstract


 

La Rivista di Engramma dedica questo numero monografico alla fortuna e alla tradizione delle fonti letterarie e iconografiche della Calunnia di Apelle.

Nel IV secolo a.C. Apelle, pittore di corte di Tolomeo, dipinge un quadro a soggetto allegorico, intitolato La Calunnia. A distanza di secoli, nel II secolo d.C. Luciano di Samosata descrive in una sua ekphrasis l'opera del famoso pittore ellenistico e il suo significato iconografico e iconologico. Dal primo Quattrocento l'esempio lucianeo, recuperato dagli umanisti e citato anche da Leon Battista Alberti come modello di pittura antica, è il tramite per la riconversione in immagine del soggetto ellenistico da parte degli artisti rinascimentali, in gara con i grandi maestri del passato.

A partire dal settembre 2001 all'interno del Seminario di Tradizione Classica si è costituito un gruppo di ricerca per l'analisi della Calunnia da un punto di vista iconografico, testuale, iconologico. Questo numero di Engramma raccoglie una prima serie di contributi che convergono intorno alla più celebre e nota raffigurazione della Calunnia: il dipinto di Sandro Botticelli (Seminario Calunnia di Apelle: Diario di lavoro settembre 2001 / luglio 2005).

Si presentano qui i risultati di una nuova campagna fotografica sull'opera botticelliana, realizzata ad hoc da Engramma per approfondire l'analisi del 'testo' figurativo, e si relaziona sull'indagine del contesto storico e artistico dell'opera.

Il lavoro di studio dei dettagli – filologici e figurativi – ha portato frutti diversi: da una parte ha precisato le varianti testuali della traduzione umanistica del passo ecfrastico, dall'altra ha aperto nuove prospettive di ricerca iconografica delle singole figure.

Lo sfondo del dipinto, una sorta di 'ipertesto' animato da figure all'antica, viene analizzato sia in relazione ai soggetti (per esempio la Pathosformel  'donna abbandonata'), sia in relazione alle sue possibili fonti letterarie, soprattutto il Decameron di Boccaccio.

La rubrica 'Gallerie' presenta infine un importante contributo alla storia della fortuna dell'opera a partire dal recupero del testo di Luciano (a corredo delle immagini sono le traduzioni rinascimentali del passo in latino, italiano, francese, tedesco) fino alle versioni ottocentesche.

Tutti i contributi presentati in questo numero fanno parte del più ampio progetto di ricerca del Seminario di Tradizione Classica, tuttora in corso: prevista a breve è la pubblicazione di un'altra serie di approfondimenti tra cui un rendering sul dipinto botticelliano e una galleria di ritratti di umanisti protagonisti del contesto storico-culturale del Rinascimento fiorentino.

English abstract

Engramma issue no. 42 “Studi su La Calunnia di Apelle di Sandro Botticelli” includes contributions by Alessandra Pedersoli, Sara Agnoletto, Mosè Viero, Alberto Zonta, Elisabetta Borga.
It was September 26, 2001 when a group of students and researchers of Iconology and Classical Tradition met for the first time at the San Sebastiano headquarters of the Ca 'Foscari University of Venice to discuss Sandro Botticelli's Calumny of Apelles. The project to dedicate an ad hoc research seminar to the famous Renaissance table takes shape. The choice of the theme falls precisely on the Calumny of Apelles as an exceptional and paradigmatic work under the thematic and methodological profile: an exemplary case of a process of intertwining literary and iconographic sources and of a particular cultural climate.
The goal is to outline the status quaestionis on the issue; trace an original research path; experiment with a common study and work method.

 

keywords | Botticelli; Calumny of Apelles.

Per citare questo articolo / To cite this article: Seminario di Tradizione Classica, Il lavoro di ricerca attorno a La Calunnia di Apelle di Sandro Botticelli. Editoriale di Engramma n. 42, “La Rivista di Engramma” n. 42, luglio/agosto 2005, pp. 7-8 | PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2005.42.0000